«La
violenza maschile sulle
donne è democratica». A parlare è
Lella Palladino, presidente di
D.i.Re – donne in rete contro la violenza, la prima associazione italiana a carattere nazionale di centri anti-violenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne. Di violenza sulle donne e discriminazione di genere se ne parla, «male – sostiene la Palladino – ma sempre di più». L’ultimo
report diffuso dalla Polizia di Stato
Questo non è amore, con i dati aggiornati al
2019, parla di
88 vittime ogni giorno:
una donna ogni 15 minuti.
Ma a che punto siamo culturalmente? A un paradosso, sembra. «Siamo di fronte a una contraddizione: da una parte l’orologio del tempo va avanti, dall’altra parte
c’è il tentativo di azzerare tutto e tornare indietro. Si pensi solo al
Congresso delle famiglie di Verona. Si cede ancora e sempre di più allo
stereotipo della donna fragile, dimenticando – nella narrazione della violenza – che la violenza è volano per lo
sfruttamento delle donne», dice la Palladino.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: un’ondata di eventi dal 25 novembre al 10 dicembre
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata istituita dalle Nazioni Unite e si svolge ogni anno il
25 novembre. Questi atti sono considerati dall’Onu una violazione dei diritti umani.
Da oggi fino al 10 dicembre, ossia fino alla Giornata mondiale dei diritti umani, saranno caratterizzati dalla
campagna globale #RatifyILO190 che mira innanzitutto a mobilitare donne e movimenti per spingere verso la ratifica e l’implementazione degli ultimi strumenti adottati dall’Ilo: la
Convenzione su Violenza e molestie (C190) e la Raccomandazione su Violenza e molestie (R206).
Violenza sulle donne 2019: dati Istat sui centri anti-violenza
L’
Istat – in collaborazione con il
Dipartimento per le pari opportunità e le
Regioni – ha condotto la
prima indagine sui 281 centri anti-violenza in Italia, diffusa a fine ottobre, secondo la quale nel 2017 si sono rivolte ai centri anti-violenza
43.467 donne (15,5 ogni 10 mila). Il 67,2% ha iniziato un percorso di
uscita dalla violenza (10,7 ogni 10 mila). Tra quelle che hanno iniziato questo percorso,
il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi.
L’analisi Istat mette in luce un elemento su tutti:
l’insufficienza dell’offerta dei centri anti-violenza. La legge di ratifica della
Convenzione di Istanbul del 2013, infatti, individua come obiettivo quello di avere
un centro anti-violenza ogni 10 mila abitanti. Al 31 dicembre 2017 sono attivi in Italia 281 centri anti-violenza, pari a
0,05 centri per 10 mila abitanti.
Fonte:Osservatoriodiritti.it